La luce ultravioletta C può fare male al virus, ma occorre stare attenti

La luce ultravioletta C può fare male al virus, ma occorre stare attenti

I risultati della ricerca del gruppo del professor Brenner della Columbia University Medical Center di New York, mostrano che basse dosi (2 mJ/cm2) di radiazione UV-C alla lunghezza d’onda di 222 nanometri inattivano particelle di virus dell’influenza A (H1N1) presenti nell’aria. È noto che le radiazioni UV-C artificiali hanno un effetto germicida e che il rapporto n.187 della Commissione internazionale per l'illuminazione detrmina che il rischio di cancro da esposizione alle lampade germicide è estremamente ridotto e che questo stretto intervallo di lunghezze d’onda (Far-UVC) non comprometterebbe la salute dell’uomo. Basta però spostarsi di soli 32 nanometri più in alto perché la luce UVC utilizzata diventi pericolosa. A 254 nm la situazione cambia drasticamente e, come riportato dagli stessi autori, si possono sviluppare tumori alla pelle e cataratta a causa del danno provocato dalla luce alle molecole del DNA.

Cosa è la luce ultravioletta C
In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X. La radiazione ultravioletta costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e lampade di Wood). 

I raggi ultravioletti sono invisibili per la maggior parte degli esseri umani. L'occhio umano normalmente non percepisce la luce con lunghezza d'onda inferiore ai 390 nm. Tuttavia ci sono delle eccezioni: in determinate condizioni, bambini e ragazzi riescono a percepire l’ultravioletto fino a 310 nm. Il cristallino, in generale, filtra le frequenze UVB o maggiori, ma persone affette da patologie come l’afachia (assenza del cristallino) possono vedere anche nella banda UV. La radiazione UV vicina alle lunghezze d'onda visibili per l'uomo può essere vista dagli insetti, da alcuni mammiferi e dagli uccelli.

Gli effetti biologici degli UV, dovuti alla loro interazione con molecole organiche, sono responsabili di fenomeni quali abbronzatura, efelidi, eritemi solari; inoltre rappresentano la causa principale di tumore della pelle. Qualsiasi organismo vivente verrebbe seriamente danneggiato dai raggi UV provenienti dal Sole se una buona parte della radiazione non fosse filtrata dall'atmosfera terrestre. Una bassa lunghezza d’onda degli ultravioletti, sotto i 121 nm, ionizza l’aria in modo così rapido da essere assorbita quasi totalmente prima che raggiunga il suolo. D'altronde l’ultravioletto è anche responsabile del rafforzamento delle ossa, partecipando alla formazione della vitamina D, nella maggior parte dei vertebrati terrestri. In conclusione possiamo dire che l’UV ha effetti sia benefici che dannosi per la salute dell’uomo.



Gli ultravioletti vengono classificati in base agli effetti biologici delle diverse lunghezze d’onda:
UV-A (400-315 nm), 
UV-B (315-280 nm),
UV-C (280-100 nm).

Il Sole emette fotoni in una vasta gamma di frequenze, che coprono quelle della luce ultravioletta in tutte e tre le bande UV-A, UV-B e UV-C ma, a causa dell'assorbimento da parte dell'ozonosfera, circa il 99% degli ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre sono UV-A. Infatti quasi il 100% degli UV-C e il 95% degli UV-B è assorbito dall'atmosfera terrestre. L'intensità di queste radiazioni è espressa con l'indice UV, indice universale della radiazione UV solare, riportata anche nelle previsioni meteorologiche.

Va sottolineato che l’innocuità della radiazione fra 207 e 220 nm è vera in condizioni di cute normale sana, ma è da verificare se possa esserlo in condizioni, fisiologiche o patologiche, che determinano assottigliamento cutaneo, quali nella cute del bambino o dell’anziano, nel caso di atrofie cutanee patologiche o indotte da farmaci.

Riferimento:
https://www.sidemast.org/blog/la-luce-ultravioletta-di-tipo-c-uv-c-puo-far-male-al-virus-ma-anche-alle-persone


 


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